Una nota di Aldo Mariconda

A commento del mio ultimo editoriale, l’amico Aldo Mariconda, mi scrive la seguente nota:

Caro Ettore,

ho letto con interesse il tuo editoriale. Tu sai che io non credo molto ad una “rifondazione DC”, perché la storia è cambiata, non vi è più la guerra fredda e la divisione del mondo tra USA e URSS, la volatilizzazione dei partiti durante il ventennio mentre la DC covava in Vaticano all’ombra delle organizzazioni religiose e para, come la FUCI, e il PCI legato a Mosca. Poi l’Italia del dopoguerra era al 60% dipendente dall’agricoltura, e i contadini erano fortemente un segmento prevalentemente orientato dai sindacati cattolici e dalle parrocchie. Il sentimento religioso è crollato in tutta Europa, ecc.

Ovvio che, se invece sorgesse una nuova DC, l’aggregazione più coerente in Europa è col gruppo dei Popolari

Mi scuserai il termine, ma Calenda lo percepisco un po’ mona. Temo vi sia un’incompatibilità o antipatia tra i leaders dei tre principali partitini di un’area che definirei liberal. Azione nei sondaggi la vedo data dal 3.5% al 4,2%. Sono dati facilmente passibili di errore se così modesti data la dimensione dei campioni. Comunque rischia di non farcela a giugno. Ma sono anche convinto che un Terzo Polo più che un’alleanza elettorale mirata – diciamolo chiaramente -alla sola sopravvivenza, avrebbero dovuto darsi un programma e un obiettivo comune. Mi pare giusto quanto afferma la Palmerini sulle carenze dell’opposizione, anche se si riferisce soltanto al D e ai 5Stelle.

Infine, ho conosciuto anche di persona Mastella quando nel 1997 ho fatto da consulente a Casini per la deregulation TLC, organizzando un convegno dietro Montecitorio con tutti gli operatori TLC. Io credo che oggi la divisione laici o laicisti e cattolici potrebbe essere superata di fronte ai problemi macro del Paese, anche se poi rimane il problema europeo, se con i Popolari o i liberali. Non conosco e non capisco il problema Cuffaro, perché venga rieditato dopo che ha avuto una condanna per favoreggiamento personale vs. persone appartenenti a cosa nostra e rivelazione del segreto istruttorio. Non so e no posso entrare nel merito della vicenda, né esprimermi sulla condanna se giusta o ingiusta. Ma vi è stata, e il mondo è grande anche se, sicuramente, è portatore di voti, specie come si usa al Sud. E non dimentico quanto Salvemini, riferendosi a Giolitti, lo definiva il ministro della malavita, corretto al Nord ma assai male abituato al Sud e con metodi direi mafiosi.

Comunque, deluso del fallimento del Terzo Polo, invidio le tue certezze e soprattutto speranze. Io temo che questa destra durerà a lungo, e la Meloni è furba prima che intelligente – e lo sarà certamente.

Un caro saluto.

Aldo Mariconda

Venezia, 21 Aprile 2024

Questa la mia risposta:

Caro Aldo, anch’io sto perdendo la speranza, pur conservando la fede nei valori sui quali ho orientato tutta la mia esperienza politica. So, per dolorosa verifica personale, che la DC costituisce un fatto storico irripetibile, visti anche i molti tentativi fatti per la sua rinascita nella lunga stagione della diaspora. So anche che, per costruire una reale alternativa alla destra nazionalista e sovranista a guida dell’On Meloni, serve costruire un’alleanza ampia e plurale tra le culture politiche: popolare, liberale, repubblicana e riformista socialista che hanno fatto grande l’Italia. Tappe indispensabili: il superamento della legge maggioritaria e la difesa della Costituzione repubblicana. Ciò si potrebbe perseguire adottando insieme il cancellierato secondo il modello tedesco, con legge elettorale di tipo proporzionale, sbarramento al 4-5% e istituto della sfiducia costruttiva. I partiti di questa area dovrebbero ritrovarsi uniti su questo progetto e insieme concordare un programma economico e sociale all’altezza dei bisogni dei ceti medi produttivi e delle classi popolari dell’Italia.

Grazie per le tue osservazioni, ti saluto cordialmente

Ettore Bonalberti

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