Una nota di Mario Donnini
Sul dibattito aperto per la ricomposizione politica del centro nuovo della politica italiana, interviene il dr Mario Donnini, di Dolo (VE), con questa interessante nota:
Ritengo importante una premessa. Parlare di Centro, per noi, significa parlare di riaggregazione dell’area politica dei Democratici Cristiani e Popolari italiani, dopo la diaspora degli anni 1993-94. L’obiettivo vuole essere di riunire quest’area, di incentivare il dialogo e, come ha detto Ettore Bonalberti, dare all’area nuova rappresentanza e immagine, restituendo alla società una politica d’ispirazione cristiana e democratica popolare. Non meno importante è proporre una forma e organizzazione dei partiti meno egemonica e più capace di consentire ai cittadini la partecipazione alla vita politica della Nazione. Abbiamo citato fra gli auspici, il dialogo; ebbene, i partiti dei leader, o partiti personali non favoriscono il dialogo e, perciò, a nostro sommesso avviso, non favoriscono la democrazia e la crescita di una coscienza nazionale. Il Centro è, perciò, poco compatibile con i partiti personali e, soprattutto, con la sola personalizzazione della politica. Lo affermiamo per la semplice ragione che il Centro storicamente è un luogo autenticamente democratico, plurale, riformista e di governo. Se i partiti personali sono stati una necessità e una conseguenza della mancata redazione di un regolamento sul loro funzionamento nell’art. 49 della Carta, questi sono sempre libere associazioni, come i vecchi DC, PSI e PCI, ma la loro gestione in modo abbastanza egemonico si è riprodotta ad ogni livello, eccetto il caso del PD che “sopravvive” con la forte organizzazione. Si può e dobbiamo far di meglio. Oggi, sarebbe giunto il momento di adeguare questo art. 49; non meno importante, di far meglio partecipare alla politica i partiti del Parlamento europeo, molto sconosciuto benché sovrapposto ai parlamenti nazionali.
Un caro saluto, Mario Donnini
Venezia, 6 Giugno 2024