Sanno i nostri ragazzi chi fu Alcide De Gasperi?

Forse sarebbe il caso di farglielo conoscere di più.

Sono trascorsi settant’anni da quel 19 agosto 1954 dove a Borgo Valsugana, piccolo comune del Trentino, si spense la vita di questo grande statista e uomo politico, uno dei padri della costruzione europea. Doveroso è parlare ai nostri giovani dei meriti che quest’uomo ha avuto nella ricostruzione del nostro paese, mettendo sul giusto binario democratico la nostra neonata repubblica. E occorre farlo perché le giovani generazioni devono sapere che molte delle cose di cui godono, e godiamo tutti, sono il frutto delle

scelte fondamentali che orientarono l’Italia, a conflitto concluso, ascritte a merito di questo italiano, nato nel Trentino, quand’era ancora territorio asburgico, imprigionato dai fascisti, ultimo capo di governo del Regno d’Italia e primo della Repubblica Italiana.

Quelle scelte, allora tutt’altro che scontate,  hanno consentito ad un paese vinto, distrutto moralmente e materialmente, screditato a livello internazionale, di guadagnare in poco tempo la considerazione del mondo e di scalare rapidamente le posizioni del benessere economico e sociale. Val la pena qui di ricordare sinteticamente il profilo politico e quello di uomo di governo di Alcide De Gasperi. Egli fu autenticamente democratico, antifascista (e per questo patì il carcere) e anticomunista (escluse i comunisti dal governo nel 1947).

Accompagnò la fase delicata della fine della monarchia aprendo la stagione della democrazia repubblicana. Vinse le elezioni nel 1948,  evitando che l’Italia scivolasse al di là della cortina di ferro e consegnando al paese le condizioni della libertà che consentirono decenni di sviluppo economico e sociale.  Schierò l’Italia nel blocco delle democrazie occidentali facendola entrare nel Patto Atlantico (val la pena di ricordare che alcuni dei paesi promotori inizialmente erano contrari al nostro ingresso).

Fu tra i fondatori delle istituzioni  europee, convinto della necessità di questo edificio, in primis per conservare la pace  dentro all’Europa, evitando il ripetersi di guerre fin troppo sanguinose.

Fu un cattolico, ma da Capo del governo tenne ben distinta la sua profonda fede religiosa  dal pieno rispetto della laicità dello Stato, andando talvolta in aspro conflitto col Vaticano. Traccio’ il cammino dell’Italia promuovendo importanti riforme ed accordi internazionali.  La riforma agraria, che consegnò a moltitudini di contadini terre fino ad allora non coltivate. L’istituzione della Cassa del Mezzogiorno, per  ridurre gli squilibri nord sud, e  la fondazione dell’ENI affidato ad Enrico Mattei, per valorizzare le risorse energetiche sia all’interno del nostro paese che all’estero.  Il varo del Piano INA-Casa di Fanfani.  La riforma tributaria di Vanoni.

Firmò con l’Austria gli accordi per l’Alto Adige, esempio di lungimiranza per la pacifica convivenza delle minoranze e si  impegno’ molto perché Trieste tornasse all’Italia, cosa che formalmente avvenne un mese e mezzo dopo la sua scomparsa.

Morì con la grande delusione di non vedere approvato il progetto della difesa europea per il quale si era molto battuto, convinto della necessità di tale condizione di sicurezza del nostro continente e di equilibrio tra i blocchi (…quanto potesse essere giusta quella visione, alla luce degli avvenimenti odierni, possiamo tutti verificarlo).

Questo e molto altro fu Alcide De Gasperi.

Raccontare ai giovani la vita di quest’uomo, statista e politico, caratterizzato da fermi ideali e grande sobrietà di comportamenti, sempre disposto a trovare soluzioni di accordo senza tradire i principi a cui si ispirava, credo sia il modo migliore per onorarne la memoria e far crescere nelle nuove generazioni la conoscenza di una  pagina straordinariamente importante della nostra storia recente.

Arcangelo Boldrin

Venezia, 16 Agosto 2024

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *